venerdì 22 aprile 2016

INCONTRO CON LA PITTRICE MARIA LIVIA TALUCCI

Parlare di un’Artista, vuol dire spalancare una porta sulla vita e sulla personalità di una persona, scoprendo così gli aspetti, le sensazioni ed i  sentimenti che le hanno caratterizzate.

Maria Livia Talucci ha un punto fermo nella vita, e questo è il ‘movimento’! E’ una donna dinamica e dai poliedrici interessi, caratterizzata da una profonda cultura umanistica maturata nell’ambiente famigliare fina dalla prima adolescenza: a 14 anni aveva letto l’intera - e sostanziosa - libreria paterna, ricordando ancora oggi quanto l’avessero intrigata gli autori nord-americani ed i romanzieri russi: uomini e mondi certamente diversi, ma un unico e sottile sentire che li univa.
La scoperta della sua passione per l’Arte, nasce subito dopo questa fase: seguendo l’attività di uno zio – abile e appassionato Artista – che, tra l’altro, aveva eseguito importanti restauri ai dipinti di Raffaello presso la Villa Farnesina in Via della Lungara a Roma.  Dapprima, seguendo lo zio, l’interesse per la pittura era vivo ma ben presto si trasformò in una passione dai toni sempre più coinvolgenti: anche se ogni suo desiderio di intraprendere quella via, venne affettuosamente ma fermamente respinto dalla sua Famiglia.
Lo scorrere della vita, la condusse lontana da questa sua iniziale passione, portandola per lunghi anni a curare l’amata famiglia ed a dedicarsi all’insegnamento: passione, questa, non meno intensa dell’altra. Poco sopra avevo accennato della poliedricità di questa donna: alla famiglia e all’insegnamento e alla  pittura (molto poca, in quel periodo) aggiunse il suo grande interesse per lo studio per la biopsicoenergetica, maturato attraverso l’assidua frequentazione dei corsi dello scienziato argentino  Prof. Livio Vinardi (le cui conoscenze interiori si svilupparono alla scuola del Maestro giapponese Kenkichi Sakurai, praticando così il Sistema Isoterico) e del Maestro Roberto Zamperini (sviluppatore della ‘Cleanergy’, strumento per la terapia del corpo sottile e della casa, fondatore della TEV Tecnica  Energo Vibrazionale).  L’insegnamento delle diverse tecniche e la loro fusione, costituì in effetti l’ingresso nel vasto mondo dell’esoterismo, con l’approccio con i grandi Maestri del Cerchio Firenze 77 e la scoperta di concrete capacità medianiche (in parte, ereditate…).  
Energie, esoterismo, scienze bio e psico fisiche, piani vibrazionali… Tutte cose solo apparentemente distanti dalla pittura, ma in realtà – come ben presto scoprì Maria Livia – che costituirono un’eccellente, robustissima e vitale cornice proprio a ciò che in lei appariva in un certo senso sopito; o, quantomeno, superato dagli altri concomitanti interessi. Dipingere! Si accorse che non poteva più differire dal dare avvio ad un’intensa fase artistica, arricchita proprio da quel sentire maturato sul campo delle energie e delle vibrazioni.
Ad accompagnarla, fin da subito, una scelta: scarsa attrazione per i trionfi dei concetti e passione per i colori e per il loro utilizzo, come pure per tutti gli aspetti e le forme che riportavano alla Natura. “…Credo che i colori ci sollevino dal materialismo e c i guidino verso una dimensione spirituale…”: questo scriveva la Prof.ssa Talucci in una delle sue prime presentazioni.
Ho conosciuto ed apprezzato l’Artista, trovando le sue opere estremamente interessanti e variegate, caratterizzate da un vivacità cromatica che – specie nei toni delle terre – richiama le tonalità con cui gli Etruschi dipingevano le loro argille, le loro ceramiche.    Apprezzo le istintive quanto sapienti trasparenze che  segnano i suo dipinti, significative e particolari quando riguardano l’acqua ed il suo scorrere. La visione prospettica di quest’Artista è sviluppata in modo ottimale: taluni suoi dipinti danno una concreta impressione di polidimensionalità che, con naturalezza e forza, fanno esplodere le forme portandole ‘verso’ chi le stia guardando, con un dinamismo che cresce all’aumentare dell’osservazione.
A ben vedere, Maria Livia Talucci ha un suo stile che non è riconducibile ad uno stile particolare, definito ed univoco, poiché questo è frutto di un sentire profondo e composito, arricchito dallo studio di discipline e tecniche emotivamente sottili e intense, a loro volta ricche di saperi antichi.  Questa non-omologabilità con altri stili, è quindi il suo stile: uno stile, peraltro, intenso, dagli aspetti semplici e puliti ma scevro da qualsiasi banalità   o – peggio – da superficialità o approssimazione.
I dipinti delle Talucci ben ne rappresentano la personalità e gli ideali: amore per la vita e per la Natura, per il dia-logos, la ragione che attraversa tutti; ragiona e vive per ‘linee diritte’, senza funambolismi di alcun genere, lontana ed anzi opposta alle gelosie e alle invidie, aliena dal perdere del tempo prezioso in sterili contrapposizioni o in leziosismi dialettici. Per lei, nella vita, esistono il bianco o il nero: mentre nelle sue pitture i colori trionfano, inseguendosi in nuance dietro le quali pare scorgere una fase di  ‘transizione’ un ‘passaggio’, una ‘porta’ dietro la quale possa esservi un nuovo principiare, un diverso inizio.
Una magica alchimia sempre e comunque all’insegna della sua grande ammirazione per il Creato nella sua pienezza, provando sempre l’immenso stupore di chi ammira la Grande Opera cui solo un Essere Divino, con le sue incommensurabili energie,  può dar luogo.
La Prof. Maria Livia Talucci, brava Artista, nel dipingere trasfonde sempre cosa sente, senza seguire il fascino delle mode ma anzi estraniandosi ad esse, non necessitandone ovvero non ritenendole utili al proprio percorso umano ed artistico.  Proprio questo è forse uno dei segreti alla base del gradimento e del consenso di critica e pubblico nei suoi confronti.

Nei prossimi mesi l'Artista sarà tra quanti richiesti dall'Accademia di Alta Cultura per esporre in una collettiva organizzata dalla propria Rappresentanza per l'Arte nell'ambito del MIRA e di iDee nell'Arte

Roma, 22 Aprile 2016                                  Giuseppe Bellantonio
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