mercoledì 7 ottobre 2015

SERAFINI ESPONE A ROMA

L'ottimo Daniele Taddei - vero cultore dell'Arte, che ama con generoso trasporto -  mi ha segnalato la presenza di un Artista che, passo dopo passo, si sta facendo conoscere ed apprezzare sempre più.
Sottolinea Taddei che si tratta di un "un artista giovane" che si nutre della passione di dipingere con istintiva e profonda capacità  e che, con modestia, sa ascoltare le considerazioni ed i suggerimenti di chi possa aver maturato maggiori esperienze anche in campo espositivo.
Da qui, il supporto che Daniele Taddei ha offerto volentieri a LEONARDO SERAFINI, aderendo all'invito dell'Artista "... perché è una persona che ha uno forte "travaglio interiore" che lo porta ad esprimersi nel linguaggio informale, eseguendo opere di assoluta eleganza e rigore. Non è "un giovane artista" nel senso letterale - perché oramai ha superato la soglia dei 50 anni - però quello che riesce ad esternare è di grande pensiero e significato. L'ho visto lavorare e debbo dire con estrema sincerità che quando interviene sul supporto di turno, sia carta, tavola e tela, è di una gestualità unica che unita ad una energia prorompente sembra instaurare una vera e propria "battaglia" a colpi di spatole e pennellesse: spesso sono opere di grandissime dimensioni, due metri per tre, allora il "campo" diventa ancora più arduo e difficoltoso.
Così come lo seguo da un punto di vista tecnico, così non trascuro l'aspetto comunicativo per il quale stiamo procedendo alla realizzazione di un sito.   LEONARDO SERAFINI  dipinge da soli tre anni e diversi sono già i personaggi che si stanno interessando al suo percorso.  Con me sta instaurando un buon rapporto basato sul rispetto e sulla stima reciproca, scevro dalla tensione di pensare alla vendita, poiché la sua unica "battaglia" è dipingere, dipingere, dipingere".
Avrò il piacere di conoscere questo Artista al vernissage del 10 Ottobre a Roma, presso il Punto Einaudi - certo di poter cogliere nei tratti incisivi della pittura di Serafini significati profondi, messaggi in grado di gettare ponti tra dimensioni diverse, tra segni che paiono magici simboli attraverso i quali  poter penetrare in spazi dove il trascendente e l'immanente si coniugano in vortici mirabilmente densi ed allo stesso tempo leggeri.
La Prof.ssa Loredana Finicelli è la curatrice di questa mostra, che si preannuncia
ricca di sostanzialità.
Buon lavoro, Leonardo!
Buon lavoro Daniele!

Roma, 7 Ottobre 2015                                         Giuseppe Bellantonio


(Santiago)
 
 
COMUNICATO STAMPA

 LEONARDO SERAFINI. LE IMMAGINI DELL’IMPREVISTO

Personale a cura di Loredana Finicelli.  Presentazione del catalogo

Sabato 10 ottobre 2015, ore 18:00, al Punto Einaudi di via Labicana 114 a Roma (Colosseo), si inaugura la personale di Leonardo Serafini, artista tra i più raffinati e talentuosi del panorama pittorico marchigiano. La mostra, di cui la prof.ssa Loredana Finicelli è curatrice, è ospitata da Canio Milano, Lithos Edizioni, che ne ha pubblicato il catalogo (collana “Ciottoli d’Arte”).

Intervengono: 

Loredana Finicelli, docente di storia dell’arte all’Accademia di Belle Arti di Frosinone, storica dell’arte, curatrice
Maria Stella Bottai, storica dell’arte e curatrice
Michela Santoro, storica dell’arte e giornalista
Canio Milano, editore, Lithos Edizioni
La performer Morena Oro (poetessa e speaker radiofonica) si esibirà recitando dei testi poetici da lei composti, ispirati alle opere di Leonardo Serafini, che sarà presente in sala.

Paraboliche, Terre di Spagna, Pearl Harbor, sono alcuni dei titoli delle figure a un passo dall’astrazione di Leonardo Serafini, da cui scaturiscono emanazioni di significato di natura instabile, sempre in bilico sul cambiamento di stato, sempre pronte a dirci qualcos’altro: “immagini dell’Imprevisto” come recita il titolo della monografia, che viene presentata in questa occasione.

Nato a Corridonia, nelle Marche, nel 1965, da qualche anno, Serafini si è reso protagonista di una produzione artistica di elevata qualità, che ne ha fatto uno degli autori più interessanti presenti sul palcoscenico delle arti figurative marchigiane.

Idealmente collegato alla stagione eroica dell’Informale italiano, negli appena successivi al secondo dopoguerra, Serafini rinfresca quel linguaggio mantenendone intatta la carica sperimentale, introducendo sulla tela materiali insoliti e inaspettati ma anche riagganciandosi a  certe soluzioni espressive che traggono ispirazione dal reale. Trasfigurato sotto forma di simboli archetipi e di paesaggi, il reale, nell’Informale di Serafini si maschera attraverso echi della memoria e simbologie collettive; può avere nomi iberici e atmosfere arcaiche, come Santiago de la Ribera, Barcellona, oppure rimandare a paesaggi suggestivi colti in un colpo d’occhio memorabile e istantaneo come nel La Parabolica, dove il cielo e la terra si uniscono in un immaginario e curvilineo orizzonte.

Ma se la materia grezza o manipolata, è uno mezzo attraverso il quale il linguaggio di Serafini si dispiega, l’artista non manca di misurarsi con le valenze espressive ed euritmiche del segno, a cui vanno ricondotte le serie dei Pearl Harbour, su carta, su tela e su legno, e delle Città oniriche, motivi pittorici in cui la pittura dell’artista si fa più cerebrale e acquista un rigore che prima di essere formale e compositivo è innanzi tutto mentale e psichico.

L’ artista Serafini è un uomo dinamico e iperattivo, amante delle sfide e concentrato nel raggiungimento degli obiettivi ma anche con alcune caratteristiche della sua maniera pittorica, che trova la poesia nella velocità di esecuzione e nella abilità con cui gestisce il pennello e la spatola e organizza la materia cromatica nei suoi ispessimenti e nelle sue irregolarità, conferendogli quella viva intensità espressiva che ne fa una pittura singolare e allo stesso tempo in linea con la nostra tradizione.
Visitare una mostra di Serafini è andare a conoscere un artista dotato di un entusiasmo senza pari e contagioso nelle sue passioni, ma anche contraddistinto da una generosità e da una fiducia nei valori positivi dell’arte che si respira in ogni suo evento, attentamente curato e pianificato dallo stesso artista e dal suo entourage, perché a tutti, visitatori o meno, possa arrivare quell’idea di educazione al gusto e al bello che solo l’arte e la sua fruizione sono in grado di promuovere.

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