venerdì 2 ottobre 2015

DANIELE TADDEI CELEBRA CARLO CARRA' E MARIO TOZZI


 

Daniele Taddei é innanzitutto un amante dell'Arte, nella sua espressione più classica e lirica.
Definirlo semplicemente studioso, collezionista, alacre ideatore di mostre ed eventi, critico fine e conciso, estimatore dell'altrui energia espressiva e interpretativa, é forse riduttivo, poiché potrebbe far passare in secondo piano il vero e proprio perno attorno al quale tutto ciò ruota. 
La passione!
Quella passione che Daniele Taddei sa infondere in ogni sua iniziativa, riuscendo a farla emergere in modo così importante da essere notata e condivisa da chi con lui è coinvolto nelle varie attività del 'sistema Arte'.
Chi pensa che - proprio perché anche lui è comunque parte di questo 'sistema' - egli possa essere tentato dal 'buonismo' di chi, in fondo, condivide con altri i propri interessi, le proprie passioni, le proprie capacità, sbaglierebbe di grosso.
Taddei, mai perdendo i tratti del gentiluomo che è, non lesina le critiche - oneste e costruttive -  proprio verso  gli aspetti deteriori di questo 'sistema arte', e soprattutto verso quanti fano fin troppo conto sulle aspirazioni - e, perché no!?: sulle ambizioni legittime - di chi desideri che le sue opere siano pur ammirate e correttamente valutate.
Proprio questo porta Daniele Taddei a selezionare con cura gli Artisti da coinvolgere nelle mostre che lui stesso ama organizzare, e quindi le proposte da porgere alla 'degustazione' di un pubblico sempre attento ed intenditore: ciò,  ben sapendo che tanto la massificazione delle proposte o delle presenze, quanto un eccessivo e spregiudicato mix in un unico contesto di stili e livelli troppo diversi tra di loro, altro non fanno se non negativizzare il nobile contesto dell'Arte.
Pur se l'espressione artistica, sia essa pittorica o scultorea o altro, é una libera e personale espressione, al pari della parola e del diritto ad esprimere le proprie idee, onestà vuole che ci sia qualcuno che - pur con le dovute maniere - possa ricondurre alla realtà autori che hanno bisogno di crescere: comprendendo i possibili errori al fine di affinare la propria 'impronta espressiva e interpretativa', comunque confrontandosi con chi ha il dono di poter contribuire al loro percorso di crescita artistica.
Un confronto che li aiuterà meglio all'altro confronto, ancora più importante: quello con il pubblico.
Daniele Taddei, che non nasconde di amare più degli altri il linguaggio dell' 'informale' (le cui 'stagioni' vanno dall'informale europeo a quello in Italia, passando dall'espressionismo astratto nordamericano), propone da domani, e fino al 28 Novembre, a Spoleto - nell'interessante cornice della Sala San Lorenzo dell'Hotel Clitunno - una dozzina di incisioni del M° Carlo Carrà e sette serigrafie del M° Mario Tozzi: due grandi protagonisti del nostro Novecento, ciascuno con la propria intensa personalità e con percorsi diversi, ma con una straordinaria vicinanza nel loro modo di esprimersi nel mondo del metafisico.
Ben ricorda Taddei in una sua anticipazione dell'evento spoletino, come "... proprio questi diversi 'percorsi' abbiamo caratterizzato la vita di un Tozzi parigino d'adozione e aperto alle culture e avanguardie europee ed un Carrà più "stanziale" e portato ad affrontare qui in Italia tutti i cambiamenti politici, sociali e culturali della loro epoca... Non dobbiamo dimenticare che Carlo Carrà è un fondatore del Manifesto della pittura futurista: uno dei cinque..." i cui nomi - è sempre bene ricordare - rispondono ai nomi dei Maestri BOCCIONI, BALLA, CARRA', RUSSOLO, SEVERINI..."
Al vernissage di domani, Daniele Taddei non mancherà di ricordare la ricorrenza dei 100 anni (1915 - 2015) del Manifesto della ricostruzione futurista dell'universo, di cui furono firmatari BALLA e DEPERO.
Auguriamo al nostro un lusinghiero successo, certi del grande apprezzamento che sarà riservato alla Mostra, nel suo complesso, ed al suo curatore in particolare, da parte di un pubblico pronto a immergersi nelle volute voluttuose tracciate da questi due grandi Maestri.
Arrivederci a Spoleto, quindi, per raccogliere il saluto caro a Taddei "dall'Arte nasce l'Arte, dalla Storia nasce la Storia"!

Roma, 2 Ottobre 2015                                   Giuseppe Bellantonio

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