giovedì 26 febbraio 2015

ROSE BIANCHE A FIUME

 
          Oggi 26 Febbraio - nella Sala degli Atti Parlamentari della Biblioteca 'Giovanni Spadolini' del Senato della Repubblica Italiana, in Piazza della Minerva a Roma - lo Scrittore e docente di Estetica Prof. Stefano Zecchi ha presentato il suo libro "Rose Bianche a Fiume", edito per i tipi di Mondadori.  
          L'evento, piacevolmente moderato dal Dr. Roberto Predolin, ha visto la partecipazione di un numerosissimo pubblico, attento e preparato. che ha seguito con grande attenzione  gli interventi dello stesso Prof. Zecchi, del Sen. Carlo Giovanardi e del Dr. Antonio Ballarin, recentemente designato alla Presidenza di FEDERESULI, sottolineando che l'incontro - che fa da corollario agli eventi tessuti intorno al Giorno del Ricordo, è stato organizzato dall'Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia.
          In apertura, dopo i saluti al pubblico, il Dr. Predolin ha voluto ringraziare la Sig.ra Serena Ziliotto per il rilevante contributo organizzativo, porgendo altresì un caloroso saluto ad altri Illustri convenuti, tra i quali il Sen. Gabriele Albertini (già Sindaco di Milano, politico e imprenditore, eccellente uomo di cultura).
          Il libro del Prof. Zecchi affronta in modo rigoroso - per la parte storica - temi di grande importanza, cui la sensibilità dei Lettori rivolgerà grande attenzione (spesso facendo loro battere forte il cuore...; l'altra parte del libro, quella romanzata, ha invece una natura che lo stesso Autore ama definire intimistica: è qui che il personaggio principale, Gabriele, anela ricercare e perseguire le migliori idealità ed i valori tipici di una fratellanza vista in chiave universale. Lo sfondo è quello tragico della Città di Fiume nei giorni successivi alla fine della Seconda Guerra Mondiale, allorché un meccanismo iniquo e scellerato privò l'Italia di una parte del proprio territorio così stimolando l'amor patrio di 350.000 italiani che, quali esuli, abbandonando ogni loro avere, preferirono tornare sul suolo Patrio piuttosto che doversi piegare ad un regìme oscuro, sanguinoso e totalitario.
          Con commozione si è sottolineata la grande tragedia degli Italiani gettati nelle Foibe: atti crudeli e indegni che meriterebbero di essere meglio conosciuti, specie - come giustamente ha sottolineato il Dr. Ballarin - in quella fascia di età che va dai 30-35 ai 55-60 e che risponde a generazioni cresciute su testi scolastici assolutamente omissivi o menzogneri su tale dramma della nostra Italia, ben narrato dall'Artista Simone Cristicchi nella sua piéce 'Magazzino 18'.   Anche se - superate le ferree maglie di una sorta di negazionismo - ormai sono molti gli Autori che vogliono studiare, approfondire e narrare questa parte importante della Storia d'Italia: pur se duole ammettere che non sono stati superati i tanti 'se' ed i tanti 'ma' - leggasi: i vari taboo ideologici -  con i quali si è cercato di occultare la verità su questi morti italiani, assassinati per la loro identità, per la loro italianità, in una vera e propria feroce pulizia etnica; a diecine e diecine di migliaia, buttati ancora vivi nel ventre della  terra, tra le rocce, trattati peggio delle bestie dagli aguzzini e assassini titini.
          Ricorda il Presidente di FEDERESULI che questa é certamente una storia complessa, che però deve essere trattata con assoluto rigore storico e non con superficialità ovvero con tiepidezza: è una storia che ha a che fare con l'Italia e che mette in evidenza come essa debba essere raccontata, testimoniata, fatta conoscere, facendo leva sul concetto di Memoria, comunque riferendosi al concetto di identità.   Solo così, da un messaggio dinamico e fluido, può scaturire quello che già viene fatto: un lavoro prospettico, guardando al futuro, che muove dalla ricostruzione per attraversare la Storia, percorrendo le varie storie; così da consentire di conoscere e approfondire ogni tematica, affinché la più parte degli Italiani possa rendersi conto di ciò che è avvenuto come pure degli episodi di violenza belluina che hanno visto lampi di coraggio, di nobiltà d'animo e di fratellanza tra i nostri connazionali.
           Un bel libro, quindi: di grande spessore storico ed interessante, persino intrigante nei contenuti e nella scorrevole di una trama scorrevole e densa - come ha ricordato il Sen. Giovanardi -.
           Un altro eccellente lavoro del Prof. Stefano Zecchi, cui è andato il plauso ed il caloroso "grazie" dei presenti!

Roma, 26 Febbraio 2015                              Giuseppe Bellantonio

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