lunedì 24 febbraio 2014

UN ENERGICO APPELLO: "PER USCIRE DALLA CRISI, RIPARTIAMO DAL PENSIERO".


 
Sulle pagine web di CRITICA IMPURA, tra gli innumerevoli ed eccellenti scritti che colà trovano attento e adeguato spazio, spicca un APPELLO lanciato a favore della FILOSOFIA, così individuando nella formazione del PENSIERO lo strumento per eccellenza utile a superare ogni frangente: tra i quali spicca quello della crisi che ormai da troppo lungo tempo ci attanaglia.
L'appello riportato da CRITICA IMPURA, riprende quello originariamente lanciato attraverso le pagine web dalla Casa Editrice LA SCUOLA, firmato dai promotori Roberto Esposito, Adriano Fabris e Giovanni Reale e che vede come primi firmatari:
 
Massimo Adinolfi, Luigi Alici, Dario Antiseri, Luisella Battaglia, Franco Biasutti, Remo 
Bodei, Laura Boella,Francesco Botturi, Giuseppe Cantillo, Dino Cofrancesco, Raimondo
Cubeddu, Fulvio De Giorgi, Maurizio Ferraris, Mariapaola Fimiani, Piergiorgio Grassi, Enrica Lisciani Petrini, Eugenio Mazzarella,Salvatore Natoli, Giuseppe Nicolaci, Luigi Pati, Luciano 
Pazzaglia, Paola Ricci Sindoni, Giuseppe Riconda,Leonardo Samonà, Emanuele Severino, Giusi Strummiello, Gianni Vattimo, Carmelo Vigna, Claudio Ciancio, Pier Aldo Rovatti, Franco Miano, Michelina Borsari, Gianfranco Dalmasso, Antonio Bellingreri, Enrico Berti, Armando Massarenti, Giacomo Marramao.
 
L'invito è quello di scorrere lo scritto in questione, collegandosi attraverso i link
 
 
 
per farne propri i contenuti, aderire all'APPELLO e rilanciarlo attraverso la propria rete di conoscenze: così da dare maggiore forza a un comune sentire che, proprio attraverso l'iniziativa, potrà far sentire la propria energica voce.
Il dilagante tecnicismo -  schematico, sostanzialmente arido e scarno delle pulsioni che presiedono alla formazione del pensiero - sta privando il genere umano di preziose, essenziali, dinamiche.
Certamente, e questo è un personale pensiero, c'è chi confida in masse avulse da passioni profonde e preda di banali ideologismi, così come c'è chi confida nella letterale ignoranza di gente che, ove dovesse essere percorsa dal "pensiero", potrebbe orientarsi verso una qualche "azione".
Teodorico, che fu eccellente sovrano "barbaro" d'Italia, pur se semianalfabeta e con scarna cultura, allorché salì al trono, ebbe l'acume di circondarsi dei migliori uomini di pensiero e di cultura dell'epoca: da Boezio a Cassiodoro, solo per citarne alcuni.
Ne emerse una gestione d'insieme tale da far tramandare ai posteri le qualità del regnante, ancora oggi qualificabile come "illuminato" (pur se in un contesto in cui - di "lumi" - non ve ne erano...) e apportatore di benessere, pace e stabilità.
L'augurio, quindi, è  che qualche "nuovo barbaro" contemporaneo indossi il mantello di Teodorico.
 
Roma, 24 Febbraio 2014                          Giuseppe Bellantonio

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