mercoledì 22 gennaio 2014

IL CONFRONTO TRA RENZI E BERLUSCONI

Sul sito del periodico on-line "Un Sogno Italiano" (www.unsognoitaliano.it)  - attento nel seguire le vicende sociali e politiche italiane - è stato pubblicato l'articolo che i miei Lettori potranno leggere attraverso queste pagine.  Ho desiderato proporlo alla loro c.a. poiché ritengo che i contenuti siano di rilievo, così consentendo di avere una visione ancora più significativa della situazione italiana odierna.
Grazie per la cortese attenzione!
------------------------------------------------------inizia
 
Dopo il confronto con Renzi sulla legge elettorale e le riforme costituzionali

Il Cavaliere torna in sella

di Senator

Mal consigliato dai cosiddetti “falchi”, da Verdini a Fitto, dalla Santanché alla Biancofiore, Silvio Berlusconi aveva chiuso la sua esperienza parlamentare nella presente legislatura nel peggiore dei modi. Con un comizio dei più squalidi, dinanzi a poche centinaia di fan trasportati soprattutto dal meridione sotto le finestre della sua abitazione in via dei Prefetti, dinanzi a Palazzo Grazioli. Mentre in Senato si decideva sulla sua decadenza a seguito della sentenza della Cassazione.

È stata una caduta di stile, che non aveva caratterizzato l’uscita di scena del suo amico Bettino Craxi, il quale in una storica seduta della Camera dei deputati si era assunto tutte le responsabilità della politica malata e corrotta, illegalmente finanziata da imprenditori privati ed enti pubblici venuti meno al loro compito di bene amministrare le sostanze degli italiani.

Tutto improperi verso la parte politica che aveva accelerato la sua decadenza, tutto insulti alla magistratura il Cavaliere aveva dato agli italiani un’immagine molto diversa da quella del politico che nel 1994 era “sceso in campo” per salvare l’Italia dei moderati e dei liberali dal comunismo, anche se tutti sapevano che, in realtà, quella scelta “politica” mirava soprattutto a salvare le proprie aziende indebitate per circa cinquemila miliardi di lire, come scrivevano i giornali-

Quel “Presidente imprenditore”, nel quale avevano riposto fiducia milioni di italiani da sempre ostili alla sinistra, comunista o meno, ha poi governato o condizionato la politica per quasi venti anni nei quali la sua immagine si è progressivamente logorata, come dimostra la perdita di ben sei milioni di voti nelle elezioni di febbraio, fino a quella squallida esibizione in cui ha confuso problemi personali e politici, come, del resto, sempre aveva fatto in precedenza, spesso in modo più convincente.

Molti si affrettarono quel giorno a cantare il de profundis del leader della destra dimostrando di non comprendere che, in ogni caso, quell’ex parlamentare, espulso dal Senato, manteneva comunque il controllo di una parte consistente dell’elettorato, uno schieramento con il quale Matteo Renzi, realista interlocutore della politica, non avrebbe potuto fare a meno di confrontarsi se avesse voluto portare a compimento quel programma con il quale aveva prevalso nelle primarie del Partito Democratico riscuotendo consensi anche a destra.

Così è stato. E ieri nella sede del PD in via del Nazareno a Roma i due si sono incontrati. Significativo il modo. Berlusconi che va da Renzi e lo incontra nella sede nazionale del Partito in un colloquio di circa due ore per parlare di legge elettorale e di riforme costituzionali, un tempo che dimostra come gli esperti dei due partiti si fossero già sentiti ed avessero raggiunto una intesa di massima. In due ore, infatti, non si possono esaminare norme e regole del voto, né le materie costituzionali oggetto del colloquio sono di quelle per le quali basta un riassuntino per delinearne la portata. Perché la legge elettorale ha molteplici implicazioni sulla composizione del Parlamento e sulla governabilità del Paese, mentre la riforma del Senato e, soprattutto, la revisione della riforma del Titolo Quinto della Seconda Parte della Costituzione che dal 2001 pesano sulla vita istituzionale per i guasti nei rapporti stato regioni e tra le regioni di cui è testimonianza il rilevante contenzioso che grava sulla Corte costituzionale.

La larga condivisione della quale parlano oggi i giornali, sulla base delle dichiarazioni dei due protagonisti, non deve, tuttavia far ritenere che il più sia fatto, che non si nascondano insidie in prosieguo di tempo. Un po’ come accadde ai tempi della Bicamerale presieduta da Massimo D’Alema, quando sembrò che Berlusconi aderisse alla riforma delineata nelle varie relazioni. Allora mi chiedevo, ed ebbi ragione, perché mai Berlusconi avrebbe dovuto concedere al leader postcomunista la palma del successo nella riforma della Costituzione. Ed ebbi ragione perché all’ultimo il leader di Forza Italia si tirò indietro. E la Bicamerale produsse solo volumi di atti e documenti, come le altre Commissioni che l’avevano preceduta.

Cosa cambia oggi? È ancora possibile che Berlusconi, all’atto della realizzazione del progetto, si metta di traverso?

In teoria no. Perché oggi Berlusconi sembra aver timore delle elezioni, anche se, a volte, dice di volerle. Forza Italia è ancora in attesa di una leadership certa e condivisa per cui al Cavaliere può convenire di essere fedele alla parola data ieri per rinviare le elezioni al 2015, quando sarà riorganizzato il partito e consolidata la squadra.

A Renzi, invece, converrebbe andare al voto per il rinnovo delle Camere, insieme alle elezioni europee, una scadenza che il leader del PD deve guardare con qualche timore perché potrebbero avere un esito se non negativo non proprio esaltante, tale da offuscarne l’immagine.

Insomma un Berlusconi portato ad attendere per rafforzarsi ed un Renzi interessato a battere i tempi per sfruttare il suo successo alle primarie e l’indubbioappeal che riscuote oggi con il suo piglio decisionista.

Una partita a poker tra i due nella quale non tutte le carte sono nelle mani dei giocatori, tra chi bleffa e chi è pronto a calarle sul tavolo per vedere quelle che ha l’avversario. Una partita tutta da giocare, insomma.

Intanto il Cavaliere torna in sella, nel senso che riprende una veste istituzionale, quella che non avrebbe dovuto dismettere quel giorno di novembre mentre il Senato votava la sua decadenza. In quella occasione è prevalsa l’emotività. O forse era necessaria per tenere il suo elettorato. Che certo avrà apprezzato ieri il senso istituzionale del leader dell’opposizione disponibile a discutere di riforme per consolidare il bipartitismo.

19 gennaio 2014
 
-----------------------------------------------------------finisce

Avviso - Disclaimer 1
L'autore nonché titolare dei diritti e dei doveri relativi alla gestione di questo blog rende noto a tutti gli effetti di Legge quanto segue:
1) tutti i diritti di proprietà artistica e letteraria sono riservati. Ai sensi dell'art. 65 della Legge 22 Aprile 1941 n° 633, è vietata la riproduzione e/o diffusione totale o parziale - sotto qualsivoglia forma - senza che vengano citati il nome dell'autore e/o la fonte ancorché informatica.
2) E' vietato trarre copie e/o fotocopie degli articoli/interventi contenuti nel presente blog - con qualsiasi mezzo e anche parzialmente - anche per utilizzo strettamente personale/riservato.
 
Avviso - Disclaimer 2
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001. L'autore non è responsabile per quanto pubblicato dai lettori nei commenti ad ogni post. I commenti ritenuti offensivi o lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di terzi, di genere spam, razzisti o che contengano dati personali non conformi al rispetto delle norme sulla privacy, potranno essere rimossi senza che per ciò vi sia l'esigenza di prendere contatto anche preventivo con gli autori. Nel caso in cui in questo blog siano inseriti testi o immagini tratti dal web, ciò avviene considerandoli di pubblico dominio; qualora la loro pubblicazione fosse tutelata da possibili quanto eventuali diritti d'autore, gli interessati sono pregati di comunicarlo via e-mail al recapito giuseppebellantonio@infinito.it al fine di procedere alla opportune rettifiche previa verifica della richiesta stessa. L'autore del blog non è responsabile della gestione dei siti collegati tramite eventuali link né dei loro contenuti, entrambi suscettibili di variazioni nel tempo.
Oltre ciò - specie per le parti informative a contenuto storico e/o divulgativo - i Lettori, ovvero quanti comunque interessati alla materia, che possano ritenere ciò utile e opportuno, potranno suggerire delle correzioni e/o far pervenire qualche proposta. Proposte che saremo lieti di valutare ed elaborare.   

Nessun commento:

Posta un commento