venerdì 31 gennaio 2014

A DIFESA DELLE ISTITUZIONI DELLA REPUBBLICA ITALIANA !


     Quello cui stanno assistendo gli Italiani, ma anche tutti coloro che dall'estero rivolgono un minimo di curiosità -  quando non di attenzione - alle vicende sociale e politiche del Bel Paese, si presta a molteplici valutazioni.
     Preliminarmente, non si può che prendere atto della grande debolezza del sistema politico nel sapersi proporre in modo netto, efficace e energico quale efficiente fonte di norme e leggi intese a modificare rapidamente tutto ciò che è il PRIMA, cioè tutto ciò che - comunque riconducibile ai guasti ovvero alle inefficienze della politica nel suo insieme - ha contribuito a determinare la pessima situazione socio-economica in cui versa il nostro Paese anche attraverso quegli atti criminali di vera e propria spoliazione e saccheggio  
della res publica.
     Tale tipo di inefficacia ha determinato un'ulteriore punto di debolezza: la mancata concretizzazione operativa di ciò che di volta in volta veniva deciso, con conseguente determinazione di un profondo disagio e di una grande incertezza nei Cittadini.
     Effettuare un'analisi completa, non equivarrebbe che all'elencare ancora una volta tutta una serie di elementi che, in verità, sono stati già copiosamente elencati a tutti i livelli possibili.
     Il che amareggia ancor più i Cittadini: se vi è la percezione dei danni e di ciò che li cagiona, perché non si mette mano subito ai correttivi?
     Purtroppo, in Italia esiste una vero e proprio cash-dispenser cui si è ormai messo mano: soprattutto perché è impossibile per i Cittadini sottrarsi alle tassazioni di ogni tipo che gravano sulle loro proprietà ancor prima che sui loro redditi: e per proprietà intendo anche quella del mezzo finanziario per eccellenza, ossia il denaro; quel denaro giacente su conti e depositi bancari o enti per ciò preposti.
     La casa e tutto ciò che rappresenta titolo di proprietà è oggetto della cupida attenzione del sistema politico e degli amministratori locali, in cerca di facile denaro da prelevare ai Cittadini che hanno il "torto" di essere proprietari: senza che alcuno si ponga il problema - quantomeno etico se non morale - di quali e quanti sacrifici siano a monte delle case che gli Italiani, con i propri risparmi, hanno costruito o hanno acquistato. 
     Ora, anche gli amministratori locali, visto come "rende" il gioco a livello centrale, inalberando la solita (e ormai consunta, perché contaminata dall'ideologia) bandiera dell' "equità" e della "salvaguardia dei redditi più bassi" (occorrerebbe che i concetti fossero anche espressi in numeri: quanti sono i destinatari di questi benefici e quali possano essere i loro profili), per finanziare le disastrate casse comunali e regionali  pensano bene di tassare ancora una volta i proprietari di case.
     Così che a ben vedere, il regime fiscale che grava e graverà sulle abitazioni di proprietà, è una morsa che stritola senza pietà: tassa su tassa su tassa, con le più diverse scuse.
Ma tutte anche con il fine di coprire le voragini aperte da gestioni amministrative fallimentari, dalle spese facili, dal denaro pubblico (ma prelevato ai Cittadini!) sperperato.
     Ma per misure così "banali" non c'era bisogno di ricorrere a certi Soloni ! Sarebbe bastato uno studente di sciola media superiore (anche troppo...): prendere i soldi dalla tasca degli altrui pantaloni per così pagare dei debiti.    Troppo, troppo, facile: e c'è chi si loda e si autoincensa per queste splendide, ciclopiche azioni: cui non corrispondono progetti, piani, programmi REALI di tipo industriale, mentre invece si continuano a limare possibili leggine che anziché favorire l'occupazione badano solo a costituire sacche di consenso attraverso misure di welfare.
     E' come cercare di riempire un colabrodo, senza essere riusciti (ovvero, senza aver voluto)  a chiudere i "buchi".
     Buchi che, negli anni, sono diventati tantissimi: per sanare i quali occorre che il sistema politico - che "dovrebbe" essere espressione della volontà dell'elettorato attivo, eppertanto rappresentativo delle stessa - elabori e deliberi rapidissimamente tutta una serie di misure che, toccando quanto più possibile del malfatto, avvii rapidamente un'inversione di tendenza.
     Soprattutto ripristinando appieno i livelli di responsabilità, per cui ognuno debba rispondere realmente, concretamente ed efficacemente di ciò che fa e di come possa farlo.
     Specie le amministrazioni locali, dovrebbero ridurre drasticamente i loro livelli di spesa, specie quelle non strettamente funzionali (consulenze esterne, benefit, auto blu, incarichi dirigenziali ad eccessiva remunerazione, ecc.), prima di chiedere 1 € ai Cittadini!
     Ciò, ovviamente, comporta che anche il sistema di verifica dell'altrui operato debba essere rapido, efficace e concreto.
     Occorre la volontà e l'energia per dire: FINO A IERI SI E' FATTO COSI', ED I RISULTATI SONO SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI. DA DOMANI SI CAMBIA, PER IL BENE DI TUTTI I CITTADINI.
Ecco che allora i sacrifici avrebbero un senso e una finalizzazione, piuttosto che sapere che continuano a essere messi in un colabrodo.
     Una misura che tutti desiderano con forza, e che dovrebbe essere subito seguita dalle attività di un organo ad hoc che  - con scrupolo e celerità - passi in rassegna sotto il profilo giudiziario l'operato di chi, ad ogni livello, ha amministrato o comunque abbia disposto del pubblico denaro e possa essere incorso nei guasti della corruttela e del malaffare.

      Ma lo sfascio maggiore che in questi giorni è sotto gli occhi di tutti, si sta consumando nelle sedi delle Istituzioni della Repubblica Italiana, con un pugno di soggetti che - incapaci di dare un costrutto alle proprie idee, nelle sedi per ciò competenti, e con il giusto e corretto linguaggio - si abbandonando alla violenza: verbale e fisica.
     Un dispregio assoluto delle Istituzioni, quindi, che si traduce in un dispregio di tutti i Cittadini e in una propulsione verso forme di ribellione sociale.
    Questo dovrebbe essere vietato a dei parlamentari, così come non dovrebbe essere consentito a qualunque Cittadino, poiché esula dalla dialettica, dal confronto e dalla libertà di poter esporre le proprie idee.
    L'attacco frenetico e rabbioso  che viene mosso al Presidente della Repubblica - chiunque sia il soggetto fisico che rappresenti l'Alta Carica - è un attacco alle Istituzioni, un attacco alla Stato, alla Repubblica Italiana.
    E dev'essere respinto dai Cittadini, spesso fin troppo facilmente abbindolati dalle altrui caramellose idee che  altro non sono che il far leva sul comune, e sacrosanto, malcontento.
    Ma non sono questi né i metodi, né i correttivi, né i rimedi, di cui l'Italia ha bisogno.
    Non è con le grida isteriche, o con il turpiloquio o con le aggressioni fisiche nel recinto parlamentare che si  può cambiare l'Italia.  Un novello "sfascismo" si è impadronito di certa gente; una sorta di "squadrismo" di bassa lega sembra promettere randellate e olio di ricino solo per purgare, ma senza un materiale apporto di proposte e di idee da poter concretizzare.
     La politica ha quindi il dovere e l'obbligo di sapersi correggere, adottando senza indugio i dispositivi di tutela e di salvaguardia che pure esistono: il Parlamento è l'Italia, rappresenta tutti gli Italiani, e non può soccombere per mano (o per "lingua") dei facinorosi e dei sobillatori!
     E la politica, se riesce a trovare il nerbo di una pur minima dignità da far valere in modo collegiale, peraltro a difesa delle migliori tradizioni Repubblicane, deve assumere misure ferme di condanna e di perseguimento dei responsabili di questo sfasciume.
     Ci aspettiamo, noi Italiani - quasi fosse novello Messia!... - l'avvento di politici che facciano realmente il bene del Paese: basta con il Partito del Dire, che si faccia spazio al Partito del Fare; se poi questo potrà unirsi anche al Partito del Bene ed al Partito del Presto, potremo avere finalmente quell'unico Partito del Fare Bene e Presto che ormai gli Italiani sognano anche a occhi aperti!
    Questo pensano i Cittadini e questo si aspettano che facciano subito i politici: chi vuol fare il rivoluzionario o il ribelle, lo faccia nel cortile di casa sua, piuttosto che non nelle case degli Italiani!

Roma, 31 Gennaio 2014                                         Giuseppe Bellantonio

.........................................

Avviso - Disclaimer 1
L'autore nonché titolare dei diritti e dei doveri relativi alla gestione di questo blog rende noto a tutti gli effetti di Legge quanto segue:
1) tutti i diritti di proprietà artistica e letteraria sono riservati. Ai sensi dell'art. 65 della Legge 22 Aprile 1941 n° 633, è vietata la riproduzione e/o diffusione totale o parziale - sotto qualsivoglia forma - senza che vengano citati il nome dell'autore e/o la fonte ancorché informatica.

2) E' vietato trarre copie e/o fotocopie degli articoli/interventi contenuti nel presente blog - con qualsiasi mezzo e anche parzialmente - anche per utilizzo strettamente personale/riservato.
 

Avviso - Disclaimer 2

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001. L'autore non è responsabile per quanto pubblicato dai lettori nei commenti ad ogni post. I commenti ritenuti offensivi o lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di terzi, di genere spam, razzisti o che contengano dati personali non conformi al rispetto delle norme sulla privacy, potranno essere rimossi senza che per ciò vi sia l'esigenza di prendere contatto anche preventivo con gli autori. Nel caso in cui in questo blog siano inseriti testi o immagini tratti dal web, ciò avviene considerandoli di pubblico dominio; qualora la loro pubblicazione fosse tutelata da possibili quanto eventuali diritti d'autore, gli interessati sono pregati di comunicarlo via e-mail al recapito giuseppebellantonio@infinito.it al fine di procedere alla opportune rettifiche previa verifica della richiesta stessa. L'autore del blog non è responsabile della gestione dei siti collegati tramite eventuali link né dei loro contenuti, entrambi suscettibili di variazioni nel tempo.
Oltre ciò - specie per le parti informative a contenuto storico e/o divulgativo - i Lettori, ovvero quanti comunque interessati alla materia, che possano ritenere ciò utile e opportuno, potranno suggerire delle correzioni e/o far pervenire qualche proposta. Proposte che saremo lieti di valutare ed elaborare.   

lunedì 27 gennaio 2014

PER NON DIMENTICARE


          La nostra memoria si sposa alle Tradizioni non solo per aiutarci a vivere il presente ma soprattutto per progettare il futuro avvalendoci delle esperienze di un vissuto più o meno lontano.
          La nostra memoria, unita alla cultura e allo studio corretto della storia, ci consente quindi di guardare ai fatti che si sono svolti nel tempo con una lucidità d'insieme che dovrebbe consentirci di non farci sopraffare dal pathos o dalle pulsioni dell'animo.
          Certo, la cultura: poiché l'ignoranza, ovvero la non-conoscenza, è la migliore alleata di chi voglia imporre l'uso della forza, della violenza, della sopraffazione - anche delle idee -, per poter così dominare.
          Oggi si celebra la GIORNATA DELLA MEMORIA, un giorno del tutto particolare per i contenuti che lo caratterizzano: il ricordo ci porta ai milioni di morti per l'odio razziale, nei lager o altrove.
           Morti per le loro convinzioni religiose o per il colore della loro pelle o per le loro consuetudini o per la propria nazionalità.
           Durante la Seconda Guerra fu una persecuzione e un Olocausto immane; ma si deve purtroppo prendere atto che, da allora, simili crimini continuano a essere commessi in svariate parti del mondo, e toccano più popoli come pure diverse forme di religiosità o di etnia.
          Ma identica rimane l'odiosità per tali crimini.
          Così come fortissimo è il rammarico che l'uomo non abbia fatto tesoro degli scempi del passato, per prevenire che questi potessero ancora verificarsi.
          Ecco che la memoria, continua piuttosto che non solo quella odierna,  deve non solo essere ben presente in noi, ma ci deve sollecitare ad adoperarci, tutti, con ogni mezzo affinché cessi la strage di Uomini per mano di altri uomini-lupo: assassini voraci, a tutti gli effetti.
          Atti vili, offensivi e lesivi della comune sensibilità di tutti gli Italiani, ancorché di religione ebraica, sono stati posti in opera.
          Purtroppo non si può avere il controllo della mente umana e quindi non ci si può compenetrare in quanti se ne macchino: persone piccole dentro o semplici manovali di una malvagità che comunque corre nel cuore e nella mente di un qualcuno.
          Cattiveria, malvagità, odio razziale... tutte cose da respingere con assoluta fermezza!
          Perché chi guarda solo al passato ha paura del futuro, ha paura che il futuro possa non accorgersi di lui.
          Ricordiamo, quindi; mai dimenticando il passato, mai dimenticando chi anche a rischio della propria vita volle aiutare questi nostri fratelli e sorelle: perchè solo non dimenticando potremo evitare che l'ombra del passato offuschi il futuro nostro e dei nostri figli.
         Io per primo non dimentico, unendomi nel ricordo ai mie parenti di ieri e di oggi, vicini o lontani perché costretti da inique, rabbiose, odiose,  persecuzioni ad allontanarsi dall'amata Patria, dall'Italia; così come ricordo quelli che, a rischio della propria incolumità, aiutarono con silente abnegazione i perseguitati, per metterli in salvo.
         Un'Italia scolpita per sempre nei loro cuori e in quelli dei loro figli, e dei figli dei loro figli.

Roma, 27 Gennaio 2014                       Giuseppe Bellantonio

---------------------------------------

Avviso - Disclaimer 1
L'autore nonché titolare dei diritti e dei doveri relativi alla gestione di questo blog rende noto a tutti gli effetti di Legge quanto segue:
1) tutti i diritti di proprietà artistica e letteraria sono riservati. Ai sensi dell'art. 65 della Legge 22 Aprile 1941 n° 633, è vietata la riproduzione e/o diffusione totale o parziale - sotto qualsivoglia forma - senza che vengano citati il nome dell'autore e/o la fonte ancorché informatica.
2) E' vietato trarre copie e/o fotocopie degli articoli/interventi contenuti nel presente blog - con qualsiasi mezzo e anche parzialmente - anche per utilizzo strettamente personale/riservato.
 
Avviso - Disclaimer 2
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001. L'autore non è responsabile per quanto pubblicato dai lettori nei commenti ad ogni post. I commenti ritenuti offensivi o lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di terzi, di genere spam, razzisti o che contengano dati personali non conformi al rispetto delle norme sulla privacy, potranno essere rimossi senza che per ciò vi sia l'esigenza di prendere contatto anche preventivo con gli autori. Nel caso in cui in questo blog siano inseriti testi o immagini tratti dal web, ciò avviene considerandoli di pubblico dominio; qualora la loro pubblicazione fosse tutelata da possibili quanto eventuali diritti d'autore, gli interessati sono pregati di comunicarlo via e-mail al recapito giuseppebellantonio@infinito.it al fine di procedere alla opportune rettifiche previa verifica della richiesta stessa. L'autore del blog non è responsabile della gestione dei siti collegati tramite eventuali link né dei loro contenuti, entrambi suscettibili di variazioni nel tempo.
Oltre ciò - specie per le parti informative a contenuto storico e/o divulgativo - i Lettori, ovvero quanti comunque interessati alla materia, che possano ritenere ciò utile e opportuno, potranno suggerire delle correzioni e/o far pervenire qualche proposta. Proposte che saremo lieti di valutare ed elaborare.   

mercoledì 22 gennaio 2014

IL CONFRONTO TRA RENZI E BERLUSCONI

Sul sito del periodico on-line "Un Sogno Italiano" (www.unsognoitaliano.it)  - attento nel seguire le vicende sociali e politiche italiane - è stato pubblicato l'articolo che i miei Lettori potranno leggere attraverso queste pagine.  Ho desiderato proporlo alla loro c.a. poiché ritengo che i contenuti siano di rilievo, così consentendo di avere una visione ancora più significativa della situazione italiana odierna.
Grazie per la cortese attenzione!
------------------------------------------------------inizia
 
Dopo il confronto con Renzi sulla legge elettorale e le riforme costituzionali

Il Cavaliere torna in sella

di Senator

Mal consigliato dai cosiddetti “falchi”, da Verdini a Fitto, dalla Santanché alla Biancofiore, Silvio Berlusconi aveva chiuso la sua esperienza parlamentare nella presente legislatura nel peggiore dei modi. Con un comizio dei più squalidi, dinanzi a poche centinaia di fan trasportati soprattutto dal meridione sotto le finestre della sua abitazione in via dei Prefetti, dinanzi a Palazzo Grazioli. Mentre in Senato si decideva sulla sua decadenza a seguito della sentenza della Cassazione.

È stata una caduta di stile, che non aveva caratterizzato l’uscita di scena del suo amico Bettino Craxi, il quale in una storica seduta della Camera dei deputati si era assunto tutte le responsabilità della politica malata e corrotta, illegalmente finanziata da imprenditori privati ed enti pubblici venuti meno al loro compito di bene amministrare le sostanze degli italiani.

Tutto improperi verso la parte politica che aveva accelerato la sua decadenza, tutto insulti alla magistratura il Cavaliere aveva dato agli italiani un’immagine molto diversa da quella del politico che nel 1994 era “sceso in campo” per salvare l’Italia dei moderati e dei liberali dal comunismo, anche se tutti sapevano che, in realtà, quella scelta “politica” mirava soprattutto a salvare le proprie aziende indebitate per circa cinquemila miliardi di lire, come scrivevano i giornali-

Quel “Presidente imprenditore”, nel quale avevano riposto fiducia milioni di italiani da sempre ostili alla sinistra, comunista o meno, ha poi governato o condizionato la politica per quasi venti anni nei quali la sua immagine si è progressivamente logorata, come dimostra la perdita di ben sei milioni di voti nelle elezioni di febbraio, fino a quella squallida esibizione in cui ha confuso problemi personali e politici, come, del resto, sempre aveva fatto in precedenza, spesso in modo più convincente.

Molti si affrettarono quel giorno a cantare il de profundis del leader della destra dimostrando di non comprendere che, in ogni caso, quell’ex parlamentare, espulso dal Senato, manteneva comunque il controllo di una parte consistente dell’elettorato, uno schieramento con il quale Matteo Renzi, realista interlocutore della politica, non avrebbe potuto fare a meno di confrontarsi se avesse voluto portare a compimento quel programma con il quale aveva prevalso nelle primarie del Partito Democratico riscuotendo consensi anche a destra.

Così è stato. E ieri nella sede del PD in via del Nazareno a Roma i due si sono incontrati. Significativo il modo. Berlusconi che va da Renzi e lo incontra nella sede nazionale del Partito in un colloquio di circa due ore per parlare di legge elettorale e di riforme costituzionali, un tempo che dimostra come gli esperti dei due partiti si fossero già sentiti ed avessero raggiunto una intesa di massima. In due ore, infatti, non si possono esaminare norme e regole del voto, né le materie costituzionali oggetto del colloquio sono di quelle per le quali basta un riassuntino per delinearne la portata. Perché la legge elettorale ha molteplici implicazioni sulla composizione del Parlamento e sulla governabilità del Paese, mentre la riforma del Senato e, soprattutto, la revisione della riforma del Titolo Quinto della Seconda Parte della Costituzione che dal 2001 pesano sulla vita istituzionale per i guasti nei rapporti stato regioni e tra le regioni di cui è testimonianza il rilevante contenzioso che grava sulla Corte costituzionale.

La larga condivisione della quale parlano oggi i giornali, sulla base delle dichiarazioni dei due protagonisti, non deve, tuttavia far ritenere che il più sia fatto, che non si nascondano insidie in prosieguo di tempo. Un po’ come accadde ai tempi della Bicamerale presieduta da Massimo D’Alema, quando sembrò che Berlusconi aderisse alla riforma delineata nelle varie relazioni. Allora mi chiedevo, ed ebbi ragione, perché mai Berlusconi avrebbe dovuto concedere al leader postcomunista la palma del successo nella riforma della Costituzione. Ed ebbi ragione perché all’ultimo il leader di Forza Italia si tirò indietro. E la Bicamerale produsse solo volumi di atti e documenti, come le altre Commissioni che l’avevano preceduta.

Cosa cambia oggi? È ancora possibile che Berlusconi, all’atto della realizzazione del progetto, si metta di traverso?

In teoria no. Perché oggi Berlusconi sembra aver timore delle elezioni, anche se, a volte, dice di volerle. Forza Italia è ancora in attesa di una leadership certa e condivisa per cui al Cavaliere può convenire di essere fedele alla parola data ieri per rinviare le elezioni al 2015, quando sarà riorganizzato il partito e consolidata la squadra.

A Renzi, invece, converrebbe andare al voto per il rinnovo delle Camere, insieme alle elezioni europee, una scadenza che il leader del PD deve guardare con qualche timore perché potrebbero avere un esito se non negativo non proprio esaltante, tale da offuscarne l’immagine.

Insomma un Berlusconi portato ad attendere per rafforzarsi ed un Renzi interessato a battere i tempi per sfruttare il suo successo alle primarie e l’indubbioappeal che riscuote oggi con il suo piglio decisionista.

Una partita a poker tra i due nella quale non tutte le carte sono nelle mani dei giocatori, tra chi bleffa e chi è pronto a calarle sul tavolo per vedere quelle che ha l’avversario. Una partita tutta da giocare, insomma.

Intanto il Cavaliere torna in sella, nel senso che riprende una veste istituzionale, quella che non avrebbe dovuto dismettere quel giorno di novembre mentre il Senato votava la sua decadenza. In quella occasione è prevalsa l’emotività. O forse era necessaria per tenere il suo elettorato. Che certo avrà apprezzato ieri il senso istituzionale del leader dell’opposizione disponibile a discutere di riforme per consolidare il bipartitismo.

19 gennaio 2014
 
-----------------------------------------------------------finisce

Avviso - Disclaimer 1
L'autore nonché titolare dei diritti e dei doveri relativi alla gestione di questo blog rende noto a tutti gli effetti di Legge quanto segue:
1) tutti i diritti di proprietà artistica e letteraria sono riservati. Ai sensi dell'art. 65 della Legge 22 Aprile 1941 n° 633, è vietata la riproduzione e/o diffusione totale o parziale - sotto qualsivoglia forma - senza che vengano citati il nome dell'autore e/o la fonte ancorché informatica.
2) E' vietato trarre copie e/o fotocopie degli articoli/interventi contenuti nel presente blog - con qualsiasi mezzo e anche parzialmente - anche per utilizzo strettamente personale/riservato.
 
Avviso - Disclaimer 2
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001. L'autore non è responsabile per quanto pubblicato dai lettori nei commenti ad ogni post. I commenti ritenuti offensivi o lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di terzi, di genere spam, razzisti o che contengano dati personali non conformi al rispetto delle norme sulla privacy, potranno essere rimossi senza che per ciò vi sia l'esigenza di prendere contatto anche preventivo con gli autori. Nel caso in cui in questo blog siano inseriti testi o immagini tratti dal web, ciò avviene considerandoli di pubblico dominio; qualora la loro pubblicazione fosse tutelata da possibili quanto eventuali diritti d'autore, gli interessati sono pregati di comunicarlo via e-mail al recapito giuseppebellantonio@infinito.it al fine di procedere alla opportune rettifiche previa verifica della richiesta stessa. L'autore del blog non è responsabile della gestione dei siti collegati tramite eventuali link né dei loro contenuti, entrambi suscettibili di variazioni nel tempo.
Oltre ciò - specie per le parti informative a contenuto storico e/o divulgativo - i Lettori, ovvero quanti comunque interessati alla materia, che possano ritenere ciò utile e opportuno, potranno suggerire delle correzioni e/o far pervenire qualche proposta. Proposte che saremo lieti di valutare ed elaborare.   

domenica 12 gennaio 2014

UN LUNGO TIRA-E-MOLLA CON AL CENTRO I NOSTRI MARO'


 
IN OCCASIONE DEL NATALE E DELL'INIZIO DI QUESTO NUOVO ANNO, HO SPERATO CHE ALTRI - E DI BEN PIU' ELEVATA QUALITA' - RIVOLGESSERO IL LORO PENSIERO AI NOSTRI MARO' ILLECITAMENTE DETENUTI IN INDIA. 
SALVO RARISSIME ECCEZIONI - SPLENDIDO IL GESTO DI CHI SI E' RECATO DI PERSONA A PORTARE LA PROPRIA SOLIDARIETA' E IL SALUTO DELLA PATRIA LONTANA - POCHI HANNO EVIDENZIATO L'ORMAI ESTREMA ASSURDITA' DI UNA SITUAZIONE CHE SI PROTRAE ORMAI DA DUE ANNI.
CERTO: LA MENTE DEI POLITICI ERA INDIRIZZATA ALTROVE E CONCENTRATA SU TEMATICHE UGUALMENTE IMPORTANTI, MA SI POTEVA COGLIERE L'OCCASIONE PER ELEVARE LA VOCE PER UNA PROTESTA VIBRATA E SOLENNE, ALTA NEI TONI PERCHE' PORTATA A LIVELLO INTERNAZIONALE E CONDOTTA CON TUTTI GLI STRUMENTI CHE LA MODERNA COMUNICAZIONE CONSENTE.
LE AUTORITA' INDIANE - PER QUELLO CHE E' DATO APPREZZARE, COSI' LONTANI DAL FOCUS DELLA SITUAZIONE - SEMBRANO COMBATTUTE SUL DA FARSI, MA QUESTO NON E' IL REALE PROBLEMA: IL PROBLEMA VERO E' CHE GLI ACCORDI INTERNAZIONALI, LO STATUS SOGGETTIVO E OGGETTIVO DEI NOSTRI MILITARI E' STATO RIPETUTAMENTE VIOLATO.
VALUTARE COME PRIVO DI NERBO L'OPERATO DELLA DIPLOMAZIA ITALIANA E QUINDI LA VALENZA DELL'OPERATO DEL NOSTRO PERSONALE, SAREBBE INGIUSTO E FIN TROPPO FRETTOLOSO; E QUESTA NON E' CERTO LA SEDE PIU' ADATTA.
MA SALTA AGLI OCCHI COME LE ALTRE NAZIONI SI FACCIANO VALERE QUANDO QUALCUNO "TOCCA" - ANCHE A RAGIONE... - DEI LORO CONNAZIONALI: FRANCIA, INGHILTERRA, STATI UNITI, GERMANIA... TUTTI FANNO VALERE, QUANDO NECESSARIO, L'ENERGIA DELLA RAGIONE E DEL DIRITTO, NON ESITANDO ANCHE A RICORRERE A FORME DI LINGUAGGIO CHE POSSANO AVERE LA CARATTERISTICA DELL'ULTIMATUM.
SENZA "SE" E SENZA "MA". 
ANCHE L'INDIA LO HA FATTO IN QUESTO ULTIMO PERIODO, E IN TERRITORIO AMERICANO, SALVAGUARDANDO IN MODO DECISO E SENZA TENTENNAMENTI LO STATUS DI UN LORO CITTADINO.   
ANCHE QUESTO LASCIA MOLTO PERPLESSI: UNA MIA VECCHIA REGOLA RECITA CHE "SE SI VUOLE ESSERE RISPETTATI, OCCORRE SAPER RISPETTARE GLI ALTRI". ORA, L'INDIA CHE CHIEDE RISPETTO PER UN PROPRIO CITTADINO - E QUINDI PER LA PROPRIA NAZIONE - OGGI CONTINUA A NON RISPETTARE DUE CITTADINI ITALIANI, E QUINDI NON RISPETTA L'ITALIA.
L'ARMA DEL RICATTO - IN QUESTA NOSTRA FASE POLITICO-ECONOMICA COSI' CONFUSA TORTUOSA, FRAMMENTARIA, ALTALENANTE E SOSTANZIALMENTE DEBOLE - E' PALESEMENTE ESERCITATA: TROPPE SONO LE AZIENDE ITALIANE LAVORATIVAMENTE COINVOLTE SUL TERRITORIO INDIANO E UNA PRESA DI POSIZIONE (UN PO') PIU' DECISA DA PARTE DEL NOSTRO GOVERNO POTREBBE DARE IL VIA AD UNA SERIE DI PERICOLOSE RITORSIONI, DI STOP, CREANDO FORS'ANCHE I PRESUPPOSTI PERCHE' ALTRE AZIENDE DI ALTRE NAZIONI POSSANO INSERIRSI CON RAPACE INGORDIGIA NEGLI AFFARI.
CERTO, LA SITUAZIONE E' ARRIVATA AD UN PUNTO DECISAMENTE INSOSTENIBILE E IL RINVIO A FINE MESE DI OGNI DECISIONE  STA APRENDO CONTESTUALMENTE LA VIA A NUOVE ILLAZIONI, A NUOVI TIMORI NON SOLO PERCHE' SIA FATTA REALMENTE PIENA E CORRETTA LUCE SULL'ORIGINARIA VICENDA, MA ANCHE PER LA STESSA INCOLUMITA' DEI NOSTRI CONNAZIONALI, DEI NOSTRI MARO'.
LA CUI INCOLUMITA' SEMBREREBBE FORTEMENTE IN PERICOLO.
GIUNGA LORO, DA QUESTE PAGINE,  LA RINNOVATA SOLIDARIETA' E LA PIU' VIVA, TREPIDANTE, ATTESA DI UN'ITALIA CHE NON DIMENTICA I PROPRI FIGLI.
DI QUELL'ITALIA SANA E LABORIOSA, SEMPLICE MA NON DOMA, CHE FA DEL SILENZIO LA PROPRIA ARMA MIGLIORE: PER FAR COMPRENDERE CHE OGNI UMANA TOLLERANZA SI E' ORMAI LOGORATA ED ESAURITA OLTRE OGNI PIU' RAGIONEVOLE LIMITE.
 
FORZA RAGAZZI, FORZA MARO' DEL SAN MARCO !!!
RESISTETE !
VIVA L'ITALIA !

Roma, 12 Gennaio 2014                   Giuseppe Bellantonio


--------------------------

Disclaimer 1
L'autore nonché titolare dei diritti e dei doveri relativi alla gestione di questo blog rende noto a tutti gli effetti di Legge quanto segue:

1) tutti i diritti di proprietà artistica e letteraria sono riservati. Ai sensi dell'art. 65 della Legge 22 Aprile 1941 n° 633, è vietata la riproduzione e/o diffusione totale o parziale - sotto qualsivoglia forma - senza che vengano citati il nome dell'autore e/o la fonte ancorché informatica.
2) E' vietato trarre copie e/o fotocopie degli articoli/interventi contenuti nel presente blog - con qualsiasi mezzo e anche parzialmente - anche per utilizzo strettamente personale/riservato.

Disclaimer 2
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001. L'autore non è responsabile per quanto pubblicato dai lettori nei commenti ad ogni post. I commenti ritenuti offensivi o lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di terzi, di genere spam, razzisti o che contengano dati personali non conformi al rispetto delle norme sulla privacy, potranno essere rimossi senza che per ciò vi sia l'esigenza di prendere contatto anche preventivo con gli autori. Nel caso in cui in questo blog siano inseriti testi o immagini tratti dal web, ciò avviene considerandoli di pubblico dominio; qualora la loro pubblicazione fosse tutelata da possibili quanto eventuali diritti d'autore, gli interessati sono pregati di comunicarlo via e-mail al recapito giuseppebellantonio@infinito.it al fine di procedere alla opportune rettifiche previa verifica della richiesta stessa. L'autore del blog non è responsabile della gestione dei siti collegati tramite eventuali link né dei loro contenuti, entrambi suscettibili di variazioni nel tempo.
Oltre ciò - specie per le parti informative a contenuto storico e/o divulgativo - i Lettori, ovvero quanti comunque interessati alla materia, che possano ritenere ciò utile e opportuno, potranno suggerire delle correzioni e/o far pervenire qualche proposta. Proposte che saremo lieti di valutare ed elaborare.