giovedì 7 marzo 2013

8 MARZO: UNA FESTA ?


Che l'8 Marzo sia un giorno in cui l'attenzione generale è richiamata sulla figura della Donna, è ormai un dato di fatto.
Lo è meno se si pensa che alla Donna - in questo giorno e solo in questo giorno, nell'immaginario collettivo - si dedichi una "festa".
Lo è meno ancora se - eccetto che in questo giorno - troppo poco si parli della "condizione della Donna".
Penso e dico che alla Donna è riservato un trattamento in un certo senso omologo - anche se di spessore meno consistente - a quello  riservato ai Papà, la cui "festa" è stata individuata nel 19 Marzo di ogni anno.
Sarebbe il caso che si prendesse atto che l'8 Marzo non si tiene "la festa della Donna" ma si celebra nella sostanza la "giornata dedicata alla Donna".
Anche perché se di "festa" si tratta, questa dovrebbe avvenire ogni giorno, così come ogni giorno - per logica considerazione - dovrebbero essere rivolte alle Donne - non solo le "nostre" Donne, quelle che a noi sono più vicine e quindi care - le tante piccole e grandi attenzioni che le possano fare sentire considerate, stimate, amate e soprattutto rispettate.
Così come ai Papà - come alle Mamme - si dovrebbe "far festa" tutti i giorni per quanto essi fanno specie nell'ambito della Famiglia, di quella Famiglia che in questo momento storico e sociale è stretta tra mille problemi e di cui proprio la Donna è figura importante e insostituibile: angelo e custode del focolare nonché maestra di Vita - insieme all'altro genitore - nei confronti dei propri figli.
E allora, perché queste "feste"?
Solo per motivi commerciali, per stimolare e alimentare attività commerciali (fiori in genere e mimose in particolare, pizzerie, ristoranti, pasticcerie e quant'altro)? Forse e semmai non in via esclusiva, ma il motivo potrebbe essersi ormai ridotto (solo?) a questo. Al di là delle belle parole che, specie l'8 Marzo, vengono solennemente spese all'indirizzo della Donna e che - è proprio di una Signora la testimonianza fattami - sempre più spesso suonano ripetitive, vuote e zeppe di retorica sterile.
Perché sterile? Perché se tale non fosse la nostra Società dovrebbe mobilitarsi in modo concreto, attivo, per arrivare subito ad una parità e ad una maggiore dignità della loro condizione, per bloccare la spirale di violenze che gravita proprio a danno delle Donne (malmenate, violate, spesso schiacciate in  tran-tran insidiosi e monotoni lunghi una vita, troppo facilmente insidiate e molestate, sempre più frequentemente uccise).
Va posto rimedio, e subito, a queste situazioni: solo allora potremo gridare a gran voce "viva le donne!", "viva le nostre donne!", viva tutte le donne!".
Prima di gioire appieno, però, chiediamoci se e quale sia nel Mondo la situazione delle Donne, se e come fruiscano dei diritti anche più elementari, se sono rispettate, se sono considerate.
Solo  se la risposta sarà positiva, solo allora sarà "festa" grande: una grande festa destinata a durare nel tempo.
Ogni giorno, ogni ora!
 
7 Marzo 2013 h. 20,42                     Giuseppe Bellantonio

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