domenica 25 novembre 2012

25 NOVEMBRE: STOP ALLA VIOLENZA SULLE DONNE !

GIORNATA MONDIALE CONTRO LA VIOLENZA MASCHILE SULLE DONNE

Oggi, ancor di più che nel quotidiano,  moltissimi sono impegnati  nella valutazione di questo tristissimo ed annoso fenomeno.
Vecchio come il mondo, potrà dire qualcuno; tristemente ancora presente nella società, aggiungo io.
Autorevoli soggetti oggi dedicheranno le loro migliori energie, le loro più incisive parole per richiamare l'attenzione su questo fenomeno: concorrendo certamente a far acquisire una maggiore consapevolezza di quanto ciascuno possa fare per contribuire quantomeno ad arginare la violenza.
Oggi, al cospetto di autorevoli rappresentanti delle Istituzioni, viene presentata la "Convenzione NoMore!" che, proprio rifacendosi allo spirito delle raccomandazioni dell'ONU, intende porre basi concrtete per il contrasto della violenza di genere.
In Italia ci sarebbe bisogno di dar corpo ad un unico testo di legge, coagulandovi le varie leggi che parzialmente trattino e contrastino questo triste ed inumano fenomeno.
Invito i Lettori a prendere visione del testo della Convenzione sul sito di www.nomoreviolenza.it  ed a condividerla attreverso la sottoscrizione su convenzioneantiviolenza@gmail.com.
Sarà sufficiente un "aderisco"  seguito dal nome di chi lo faccia.
Uomini, aderite anche voi numerosi: fate vedere che il termine "altra metà del cielo" non è solo espressione di prosa e poesia ma anche di concreta condivisione di tematiche sociali profonde ed importanti.
Un domani, potrebbe essere vostra figlia a ringraziarvi per questo atto di responsabilità.
 
Giuseppe Bellantonio

martedì 20 novembre 2012

UN'INFANZIA DIGNITOSA: PER TUTTI I BAMBINI

Oggi è la Giornata dedicata all'Infanzia.
Nel Mondo, tutti ricercano concetti positivi e spendono parole belle e nobili.
Basta guerre.
Basta armi.
Basta bambini-soldato.
Basta allo sfruttamento, di qualunque tipo. 
Basta alle violenze.
Basta alla fame, alle malattie, alla sottrazione della dignità personale.
Mentre i bambini muoiono, le armi trovano i loro proiettili; le braccia e le mani si caricano di morte in nome di visioni assolute ed anelastiche, dove non c'è spazio per i "se" e per i "ma", per il dialogo, per il civile confronto.
C'è il solo crepitìo delle armi ed il boato sordo delle esplosioni.
Tutti hanno diritti, come tutti hanno dei doveri.
Il nostro è quello di garantire la Pace, in ogni situazione ed in ogni condizione: una Pace stabile, durevole, equa, costruttiva.
Una Pace a cui segua la condivisione degli altrui prpblemi, per spezzare con lui il pane della salvezza e bere insieme al calice dell'unione di popoli e genti, nel nome della Fraternità e dell'Amore Universale.
In un Mondo che oggi conosce - per taluni versi - impreviste difficoltà, dove si continua a celebrare il vuoto rito del consumismo, dobbiamo fare di tutto per attivare ogni canale di solidarietà: dobbiamo aiutare le genti nelle loro terre, per salvarle dai mercanti di uomini ed anche  affinchè non vengano sdradicate dalle loro radici.
Pace: perchè senza pace sarà impossibile trovare un minimo di benessere.
Pace: alla quale ogni essere umano deve contribuire, con cosciente partecipazione e aborrendo la violenza, la prevaricazione e lo sfruttamento.
Non dimentichiamo il pianto dei bimbi!
Non dimentichiamo che il loro pianto potrebbe essere quello dei nostri figli!
Non dimentichiamo che il suono del pianto di un bambino è uguale in tutto il Mondo!

Giuseppe Bellantonio
Non dimentichiamolo e diamo il nostro contributo.

giovedì 15 novembre 2012

NON CADERE NELLE PROVOCAZIONI NE' NELLE TENTAZIONI

Oggi.
Oggi, dobbiamo riflettere.
Gli accadimenti di ieri – nelle principali città d’Italia –, la concertazione che ha determinato lo scaturire di incidenti con sospetto sincronismo, parole dai contenuti densi di violento e delirante integralismo, la cieca determinazione – costi quel che costi – ad approvare norme liberticide (non a caso censurate dal Consiglio d’Europa), l’assurdità che la morsa fiscale debba pesare sui redditi medio-bassi (con un fabbisogno finanziario in continua crescita: il che fa sorgere spontanea la domanda, ma dov’è il buco dal quale continua a fuoriuscire più acqua di quanta ne entri?), la tenacia con cui taluno persegue obiettivi squisitamente politici quando la politica sta annaspando,  le pur giuste proteste stravolte dalla violenza - non dall'ira - dei fomentatori ma da chi si sente - forse e comunque a torto - al di sopra ed al di fuori dello Stato, soglie di povertà spostate ogni giorno verso il basso, progettualità e investimenti di sviluppo carenti ovvero fermi alle enunciazioni, soggetti di matrice incerta o dubitevole che incitano alla rivolta, alla disobbedienza, all'insubordinazione utilizzando termini e contenuti che solo un cieco non vedrebbe pericolosamente assonanti con pessimi slogan degli anni più roventi, ma anche bui, per l'Italia.
Testimonianza – per i non ciechi  – che di "nuovo", con queste caratteristiche,  c’è ben poco (e se ve n'è o ve ne fosse, sarebbe a livello talmente mediocre da divenire pericoloso), salvo la nascita di nuovi soggetti simil-politici  che alla fin fine intendono sedersi a quella che credono essere una "tavola" piuttosto che non "un tavolo".
I  "vecchi" politici - e lo dico sapendo bene che esistono, per fortuna, delle eccezioni – stanno percorrendo una strada non più divaricata, rispetto al Paese “reale”, ma opposta.
Mettendo da parte i bizantinismi, perchè non arrivare a misure radicali quanto immediate ?
Sarebbe in ipotesi auspicabile un governo di c.d. "salute pubblica" )ossia, per la salute della Nazione Italia)  composto dagli esponenti di TUTTI i partiti operanti in Italia, coadiuvati - nel senso di “essere resi compartecipi delle decisioni, contribuendovi in qualsivoglia modo leale e costruttivo ai fini dell’interesse preminente della Nazione” - dai Capi delle singole Armi e da Magistrati esperti (ultimo baluardo: presenziando, possono subito dire se vi siano elementi ostativi ovvero contra legem, o soggetti che possano essere in condizione pregiudizievole).
Per salvare il salvabile, scegliere, decidere, stimolare crescita ed investimenti e - soprattutto - far capire che non si cerca il Carnevale, accantonando la Quaresima.
Si cerchi, tutti insieme, di non mortificare ancora cittadini stremati da tasse di tutti i tipi; si lasci loro non solo la speranza, ma si faccia intravvedere loro che - se è pur vero che attualmente si percorre un tunnel poco illuminato -  in fondo si scorge uno spiraglio di luce.
Mi faccio lettore di stati d'animo, degli stati d'animo che percepisco intorno a me, poichè ad altri competono le idee politiche e le soluzioni di tale tipo (ossia "per la polis", "per la città", "per lo stato").
Ma se si desidera che la gente non sia tentata da derive estreme - che, comunque, ben poco risolverebbero - bisogna che si possa toccare con mano che si può dare fiducia a chi ci parla di sacrifici utilizzandoli per farci sì sopravvivere - o "vivacchiare" -  ma soprattutto oer rimettere ferro e cemento a fondamenta scricchiolanti.
Suola, lavoro, famiglia, salute... diritti civili, tutela di deboli e minoranze...
...erano questi temi cari a chi come me ha percorso il '68.
Ma sono temi sempre attuali.
Come sono attuali la libertà, la democrazia, l'equità.  
Non cadiamo in tentazioni, quindi: stringiamoci l'un l'altro per resistere alle folate di aria torrida, irrespirabile, che a tratti percorrono la nostra Patria.
Fiducia nelle Istituzioni e - soprattutto - fiducia nella saggezza che può emanare dal Capo dello Stato, il Primo Cittadino della nostra Patria.

Roma, 15 Novembre 2012
G. Bellantonio
 
Disclaimer
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001. L'autore non è responsabile per quanto pubblicato dai lettori nei commenti ad ogni post. I commenti ritenuti offensivi o lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di terzi, di genere spam, razzisti o che contengano dati personali non conformi al rispetto delle norme sulla privacy, potranno essere rimossi senza che per ciò vi sia l'esigenza di prendere contatto anche preventivo con gli autori. Nel caso in cui in questo blog siano inseriti testi o immagini tratti dal web,ciò avviene considerandoli di pubblico dominio; qualora la loro pubblicazione fosse tutelata da possibili quanto eventuali diritti d'autore, gli interessati sono pregati di comunicarlo via e-mail al recapito giuseppebellantonio@infinito.it al fine di procedere alla opportune rettifiche previa verifica della richiesta stessa. L'autore del blognon è responsabile della gestione dei siti collegati tramite eventuali link né dei loro contenuti, entrambi suscettibili di variazioni nel tempo.
Oltre ciò - specie per le parti informative a contenuto storico e/o divulgativo - i Lettori, ovvero quanti comunque interessati alla materia, che possano ritenere ciò utile e opportuno, potranno suggerire delle correzioni e/o far pervenire qualche proposta. Proposte che saremo lieti di valutare ed elaborare. 
 

mercoledì 14 novembre 2012

U.S.A. : ELEZIONI PRESIDENZIALI. IL GIORNO DOPO

Commentare i risultati elettorali delle Presidenziali U.S.A.? No, grazie: non mi compete: ad altri e ben più capaci di me va questa competenza.
Un augurio, comunque, va al riconfermato Presidente Barack Obama, così come un attestato di stima va indirizzato al Repubblicano Mitt Romney: personaggio di rilievo e con un background rispettabile.
In ogni caso, ha vinto l'America.
Ed avrebbe sempre vinto la Nazione Americana anche nel caso in cui a vincere fosse stato lo sfidante Romney.
Le sfide sono innumerevoli, al pari delle difficoltà: ma tutto si può affrontare se c'è coesione, unione, solidarietà e specialmente lungimiranza di chi ha il potere di indirizzare e decidere.
Le elezioni hanno messo in rilievo un'America che sta cambiando pelle, dove l'elettorato sta
maturando una profonda metamorfosi: sociale e sostanziale.
Stimoli nuovi, a mio avviso, per una Democrazia vitale e agile il cui Corpo Elettorale non si smarrisce certo dietro improbabili "pifferai magici" - se mai ve ne possano essere - e che ha il pregio di saper coltivare il proprio sogno.
Un indomito "Sogno Americano".
Roma,7 Novembre 2012
Giuseppe Bellantonio

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giovedì 1 novembre 2012

RIALZATI, AMERICA !

Le drammatiche immagini e le notizie che radio, televisioni e giornali ci fanno pervenire, ci mostrano i danni ed i lutti che il forte uragano ha arrec ato in molti Stati degli USA.
Ciò che vediamo ci riporta a concetti quali "cataclisma" e "inarrestabile forza della Natura". Già: sono queste le occasioni che ci ricordano quanto "piccolo" e "infifeso" sia l'Uomo di fronte alla Natura.
Ogni possibilità di previsione e prevenzione è ben poca cosa!
Situazioni, queste, che ci devono far rifletter, aiutandoci a moderare quella baldanza che porta moltissimi individui a credersi ad una passo dalla massima potenza e forti al punto da "comandare" lo stesso dipanarsi degli eventi, e quindi della stessa Vita.
Niente di più sbagliato; anche se c'è chi tenta di far lievitare a dismisura questa nostra prosopopea di "onnipotenza".
Ripeto: niente di più sbagliato.
Solo ritrovando la propria dimensione umana, l'Uomo potrà risalire chine impervie e sempre più scivolose.
Proprio questi eventi ci devono portare a riflettere ed a valutare la necessità di cambiamenti opportuni, indispensabili, non più dilazionabili: a livello di Umanità.
Gli Stati Uniti d'America - Nazione maestra in questo tipo di situazioni - da questi danni incalcolabili sapranno trarre motivo per spingere una rinnovata crescita, in termini di ricostruzione ed impegni per stimolare e favorire la crescita.
Alla Nazione ed agli Americani tutti va quindi non solo la nostra solidarietà umana, ma anche la nostra assicurazione di sentirci emotivamente coinvolti in questa loro propulsioni verso la normalizzazione e la ricostruzione.
Con loro come al fianco di ciascun Essere Umano - in qualsiasi posto del Mondo - che possa soffrire e patire, pensando persino di essere stato abbandonato dai suoi fratelli su questa Terra, e che non vede altro se non l'oscurità delle tenebre più profonde.
 
Giuseppe Bellantonio